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Fiorella Mandaglio – “Legalquette – legalità e netiquette in rete”

Autore: Fiorella Mandaglio

Opera: Legalquette – legalità e netiquette in rete

Ci presenti il suo libro.

Dalla sensazione di mancanza di legalità all’interno del mondo cibernetico dove i naviganti si materializzano con un avatar variopinto ma spesso privo di empatia, unita a quel complesso di regole di comportamento molto divulgate ma poco applicate volte a favorire il reciproco rispetto tra gli utenti di internet, nasce #LegalQuette. Legalità e Netiquette si uniscono per informare e diffondere l’educazione digitale ma anche per approfondire curiosità, tematiche specialistiche e contrastare fenomeni derivati dell’uso distorto ed inconsapevole della rete. Ma non solo, si resterà sopresi nello scoprire a poco a poco che anche nel grande mare digitale l’argonauta deve navigare rispettando non solo regole di buon senso ma anche norme civili e penali per evitare che azioni impulsive e inconsapevoli condivise nel mondo virtuale si materializzino nei nove gironi infernali danteschi nel mondo reale

Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

Pag 46:

Filter bubble: chi sceglie le informazioni?

Cos’è la filter bubble, ovvero la bolla di filtraggio, ma soprattutto può determinare degli effetti negativi all’interno del gruppo sociale e al soggetto che vi rimane imprigionato? Il bombardamento di informazioni a senso unico, che non precedono ideologie contrastanti, può avere delle ripercussioni sulla tipologia di commenti offensivi che spesso vengono postati in rete? Ciascuno di noi usa i motori di ricerca ed i siti web per ottenere informazioni e creare la propria opinione in merito ai più svariati argomenti. Senza rendercene conto durate la ricerca delle informazioni nel web quando si scorre la lista di notizie, la tendenza è quella di portare la propria attenzione e soffermarsi a leggere sempre la stessa tipologia di informazioni che più si avvicinano ad interessi, cultura ed ideologia personale. A questo punto entra in gioco quella che l’attivista internet #Eli Pariser definisce la filter bubble. Questa bolla di filtraggio personalizza il risultato che viene proposto a seguito di una ricerca all’interno dei siti web creando una vera e propria bolla entro cui il soggetto potrà trovare solo quelle informazioni che sono più allineate alla sua sfera culturale ed ideologica vedendosi esclusa la possibilità di ricevere come esito di ricerca una opinione diversa o contrastante. Così facendo la bolla, che al suo interno contiene una sorta di cronologia del comportamento di ricerca fatta dall’utente, porterà il soggetto a non visionare tutte quelle informazioni che sono fuori linea con quel punto di vista filtrato e memorizzato. Ecco dunque che questo filtraggio – che ha la capacità di nutrirsi di informazioni come per esempio click precedenti, ricerche eseguite in passato ed area geografica in cui si trova la persona – può diventare pericoloso nel momento in cui il soggetto si convince che solo quella tipologia di informazioni – sempre congruenti e mai contrastanti – sono quelle più credibili mentre tutte le altre rivestono poco conto o addirittura vengono classificate come tutte false. La sfera di afferenza della bolla di filtraggio non riguarda nello specifico la problematica delle #fake news quanto l’impossibilità di assumere informazioni che siano contrastanti o non in linea con il tipo base da cui prende spunto la filter bubble. Questa bolla informativa può essere uno dei motivi per cui all’interno di una chat room gli interlocutori si trovano nettamente in contrasto tra loro e finiscono per offendersi con insulti ed imposizione con aggressività verbale della propria ideologia creando discussioni che finiscono per diventare negative fino a sfociare in veri e propri insulti denigratori, #diffamatori ed #ingiuriosi. La filter bubble può essere facilmente notata sia nei motori di ricerca che in tutti i siti che tendono a proporre una raccolta di notizie personalizzate.

C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

Parlando con alcuni amici che ascoltano il podcast Legalquette trasmesso dalla Web Radio Senzabarcode è nata l’idea di scrivere un libro che rendesse curiosità ed educazione digitale accessibile a chiunque fosse curioso di capire meglio i fenomeni presenti nel mondo digitale.

Che cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024?

Un bella opportunità per divulgare la conoscenza dei fenomeni positivi e negativi in cui ci si imbatte navigando nel web e la divulgazione del concetto di educazione digitale.