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Giulia Mariniello – “La figlia del Comandante – il prezzo della libertà”

Autore: Giulia Mariniello.

Opera: La figlia del Comandante – il prezzo della libertà.

Ci presenti il suo libro.

La figlia del Comandante è un’opera che descrive tutto quello che vorrebbe una giovane ragazza di vent’anni; l’amore di una famiglia, una vita piena di avventure e probabilmente l’amore di un uomo. La nostra protagonista però, queste “cose” che oggi diamo per scontate, le sono state private da un padre impaziente e violento, dall’oppressione di un impero e dalle aspettative che soffocano la sua individualità e la sua libertà. Sente quindi il desiderio ardente di fuggire, di trovare la propria voce e determinare il proprio destino. Tutto si complica quando Elizabeth, sua madre, l’unica persona sulla quale poteva posare le sue lacrime, svanisce nel nulla. Galatriel, la protagonista, ha continui ricordi del suo migliore amico che ha perso in una guerra spietata, ed essere a conoscenza di avere un matrimonio combinato non allevia di certo le sue sofferenze. Si rende conto che nella sua vita le sono state catapultate molte bugie alle quali a tutti i costi vorrebbe trovare una spiegazione. Improvvisamente si ritrova a osservare una ragazza senza vita su un letto di morte dalle fattezze simili alle sue, circondata da gelsomini bianchi e da una fitta oscurità. Galatriel si rende conto che quello potrebbe essere un dettaglio significativo nella sua storia, una rivelazione importante o la chiave per sbloccare una serie di eventi criptici che non riesce a spiegarsi, come alcuni ricordi che non le appartenevano più. Sarà dunque la morte a tirare le redini della vita di una protagonista spaventata, ma coraggiosa, intrepida, tenace e desiderosa della libertà.

Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

Da quanto tempo ero lì…

Non riuscivo a darmi pace, ogni volta che la mamma rientrava a casa senza di lui il mio cuore tornava a distruggersi come un vetro caduto dal piano più alto della nostra dimora. Ogni volta che papà rincasava con il suo elmo stretto nell’incavo del braccio destro, la mia mente girovagava tra mondi e città diverse, tra posti immaginari e chissà quali altri paradisi. Sapevo che Jace non sarebbe più tornato, ma dovevo ancora metabolizzare tutto quello che il caro Comandante mi aveva detto. “È morto in guerra”, diceva. Se ne andava via senza dire nulla e mi lasciava nella mia camera nel silenzio più totale a pensare, e a pensare ancora. A mio padre non importava un bel niente di quello che pensava sua figlia, la sua unica figlia. La seconda donna che avrebbe dovuto amare fino alla morte. Mia madre non tollerava quella collera che provavo, ma come potevo lasciar passare tutto quello che stavo vivendo?

Jace non sarebbe più tornado e io… non sarei stata più la stessa.

C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

Da quando ero poco più di un’adolescente creavo storie di personaggi inventati attraverso il gioco di ruolo, il GDR abbreviato. A mio parere questa è un’arte che permette di immergersi completamente nei personaggi, nei mondi e nelle trame che si sviluppano. Questa pratica, questo gioco, può essere una fonte incredibile di ispirazione per la scrittura, poiché aiuta a evolvere personaggi complessi e a costruire mondi dettagliati. È un modo di esprimere la creatività quello di mettere le proprie idee e passioni su carta che fin dall’inizio ho trovato terapeutico.
Ho scritto questo libro anche per una soddisfazione personale, per lasciare un’impronta indelebile sul mio nome.

Che cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024?

Mi aspetto di trovare e conoscere ragazze e ragazzi che, come me, sono partiti da zero. Mi aspetto di conoscere autori e autrici che possano essere per me fonte di ispirazione e incoraggiamento. Spero che con questa esperienza la mia opera possa essere conosciuta da un pubblico di lettori vasto e variegato, pieno di criticità positive che possano aiutarmi a crescere e a migliorarmi nella scrittura.