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De Cecco, una storia di qualità

La storia della De Cecco inizia oltre 190 anni fa in Abruzzo, a Fara San Martino. In questo piccolo borgo, don Nicola De Cecco produce nel suo molino in pietra “la miglior farina del contado”. Da lui, il figlio Filippo eredita la passione per questo lavoro e, dotato com’è di particolare spirito imprenditoriale, amplia l’attività alla produzione di pasta, dando vita, nel 1886, al Pastificio De Cecco.
Nel 1889, lo stesso Filippo mette a punto un sistema di essiccazione artificiale ad aria calda che rivoluziona il mondo della pasta, permettendone la produzione continuativa. Grazie a questa invenzione, ora la pasta può essere prodotta ed essiccata ovunque, senza più sottostare ai limiti imposti dal clima e dal sole. E’ tempo, dunque, di pensare ad espanderne il consumo.
Nel 1893 Filippo, che qualche anno più tardi sarà insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro, decide di partecipare alla World’s Columbian Exposition di Chicago. L’obiettivo è far conoscere la pasta De Cecco al grande pubblico e ai nuovi mercati. E’ un successo: i “macaroni” e i Vermicelli De Cecco ricevono la medaglia d’oro e il diploma di merito “Per la struttura superiore, il colore e la tenacità dopo la cottura”.
Inizia il processo di internazionalizzazione dell’azienda, che da quel momento in poi partecipa a tutte le maggiori manifestazioni mondiali ottenendo, a cavallo del secolo, dieci medaglie e un diploma d’onore. Cambia anche il logo: nel 1908, la contadinella abruzzese con i covoni di grano diventa il
nuovo simbolo dell’Azienda.
Dopo la Seconda guerra mondiale, inizia una nuova fase di espansione.
Ricostruiti gli stabilimenti distrutti dal conflitto, tra il 1950 e il 1960 il marchio De Cecco registra una costante crescita in Italia e all’estero. Per coniugare qualità e quantità, nel 1965 viene costruito un nuovo mulino al di là del fiume
Verde e, così, lo stabilimento produttivo può essere ristrutturato con l’edificazione di un ulteriore piano. Nonostante l’aumento della produzione, la De Cecco non riesce a far fronte alla crescente domanda. La vecchia sede non basta.

Nel 1972 si decide un investimento importantissimo: la costruzione di un nuovo stabilimento a Fara San Martino. L’avvio della nuova struttura, due anni più tardi, è un capolavoro di ingegneria: le linee di produzione vengono trasferite senza perdere un solo giorno di lavoro.
Dodici anni dopo, un’altra tappa importante: la De Cecco decide una diversificazione dei prodotti con la fondazione della Società Olearia, cui fa seguito la commercializzazione della linea di rossi (polpa e passata di pomodoro).
Gli anni seguenti sono contraddistinti da grandi investimenti: lo stabilimento di Fara San Martino viene ampliato e profondamente rinnovato e viene realizzato il nuovo molino di Fara che, interno all’azienda, è in grado di lavorare 11.000 quintali di grano al giorno. Nel 1997 c’è l’inaugurazione del nuovo stabilimento di Ortona, mentre il mulino e il pastificio di Pescara sono protagonisti di uno straordinario intervento di riqualificazione urbana che porta, nel 2007, alla realizzazione del modernissimo Centro De Cecco Il
Molino.
Nel 2011, la De Cecco acquisisce il gruppo russo Pmk, con impianti a Mosca, Smolensk e San Pietroburgo. Quindi, nell’aprile 2013, presso lo stabilimento di Ortona, vengono inaugurate due nuove linee di produzione, che aumentano notevolmente la capacità produttiva.
Nel 2016, in occasione, della ricorrenza dei 130 della fondazione, il Ministero dello Sviluppo economico ha emesso il francobollo “De Cecco 130 anni”. Mai, fino ad allora, in Italia un pastificio aveva avuto l’onore di avere un francobollo dedicato.
In oltre 190 anni sono stati molti i cambiamenti che hanno contrassegnato il successo della De Cecco, ma immutata è rimasta la volontà di tramandare, salvaguardare e consolidare i principi produttivi del Fondatore Filippo De Cecco: miscela di grani pregiati, semola fresca dal proprio molino, trafile in bronzo, essiccazione lenta a bassa temperatura e controllo costante della qualità. Principi inviolabili difesi e applicati ai nostri giorni dai discendenti del fondatore. Oggi, come nel 1831, tutto nasce da una fortissima passione e dall’instancabile ricerca della qualità scritta con la maiuscola.

DE CECCO, QUALITÀ CERTIFICATA

La bontà della pasta De Cecco è certificata. Infatti, De Cecco è il primo produttore di pasta in Italia ad aver ricevuto la Certificazione di Prodotto rilasciata dalla società norvegese DNV, Det Norske Veritas, ente di
certificazione tra i più autorevoli al mondo, che va ad implementare un percorso già avviato da anni con l’adozione del Sistema Qualità ISO 9001. La certificazione di prodotto attesta che la pasta è conforme alle caratteristiche di eccellenza dichiarata dal soggetto certificato. Nel caso di De Cecco, essa garantisce il rispetto di 7 parametri specifici accertati scientificamente e periodicamente controllati, pena la perdita della certificazione stessa.

I 7 parametri che garantiscono la qualità De Cecco:

La resa dell’estrazione della semola da grano non superiore al 60% La certificazione attesta la resa tecnica di estrazione della semola come rapporto quantitativo fra la quantità di semola che viene ottenuta nella
molitura e la quantità di grano rilevata dalle bilance di controllo. In questo modo si garantiscono anche u na migliore resa in cottura e un valore di ceneri più basso rispetto ai limiti di legge spogliando ogni chicco di grano delle sueparti esterne. Solo il 60% del grano acquistato diventa quindi semola.

Indice di glutine non inferiore al 70%

L’analisi effettuata sul glutine contenuto nella semola De Cecco segnala un indice mai inferiore al 70%, un valore rilevante in una scala di valori che va da 0 a 100. Una presenza così forte di glutine assicura un alto contenuto proteico, tenacità ed elasticità della pasta e, di conseguenza, un’elevata tenuta di cottura.

Granulometria delle semole: la percentuale di semola sulle presse con granulometria superiore ai 425 micron di diametro è superiore al 40%

Il DPR n. 187 del 09/02/2001 ammette l’utilizzo di semola con granulometria inferiore ai 180 micron e in una percentuale non superiore al 25%. De Cecco,
invece, ha certificato parametri di gran lunga superiori a quelli di legge, anche se l’utilizzo di granulometria grossa richiede un impasto più umido e tempi di essiccazione più lenti e dispendiosi.

Il risultato è una semola di migliore qualità, che non presenta danni nella struttura degli amidi come, invece, può accadere nel caso delle semole a granulometria fine, che subiscono numerosi passaggi durante la lavorazione.

Temperatura dell’acqua di impasto inferiore ai 15° C

La certificazione attesta l’utilizzo di acqua a bassa temperatura durante la fase dell’impasto, per rendere più delicato il sapore della pasta, per garantire
una perfetta tenuta in cottura e una solida struttura proteica del glutine, evitando che i granuli di amido fuoriescano nel corso della cottura, rendendo l’acqua torbida e la pasta collosa.

Lenta essiccazione a bassa temperatura

De Cecco ha sottoposto a certificazione i tempi di essiccazione di tutti i formati, dalle 9 ore della pasta corta, alle 18 ore della pasta lunga fino a 36 ore per diversi formati complessi quali Zite, Mezze Zite, Zitone, Mezzanelli e Candele. L’essiccazione lenta preserva l’integrità delle proteine e potenzia la tenuta in cottura. Si evitano, inoltre, reazioni chimiche riscontrabili a fronte di temperature più elevate che generano composti innaturali, a volte anche nocivi, e che danno alla pasta un colore giallo intenso, a volte tendente al rossastro, che rischia di essere scambiato dal consumatore per un indice di qualità.

Tenuta alla sovracottura degli Spaghetti

La pasta De Cecco può cuocere il 20% in più rispetto al tempo indicato sul pacchetto. La pasta, una volta cotta, non si ammassa né si incolla.

Utilizzo della trafilatura ruvida

L’utilizzo delle trafile ruvide esige un processo di lavorazione della pasta lungo e costoso, ma assicura ruvidità e porosità ai formati che riescono così a trattenere qualsiasi condimento.