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Erlisiana Anzalone – Il giocattolo ribelle

1. Ci presenti il suo libro.

Il doculibro racconta una storia vera e, purtroppo, fortemente diffusa nel periodo attuale, quando il web la fa da padrone. Mia, la protagonista del libro, è una donna intraprendente che si troverà coinvolta in una storia virtuale con ripercussioni anche nella sua vita quotidiana. Con determinazione ed incessante ricerca della verità, Mia toglierà la maschera all’omino e alle maschere sociali nelle quali si era imbattuta sul web e coglierà l’occasione di questa disavventura per compiere un viaggio intorno a se stessa, per crescere e ripartire, trovando la forza di trasformare una dis-esperienza in qualcosa di costruttivo per sè e per gli altri, persino per l’omino stesso, vittima più di tutti di se stesso.

La personalità ed il messaggio che Mia, con la sua storia vera, ci narra possono racchiudersi nel suo approccio a quanto le accade (aggredita nel reale, vessata in rete…) e descritto nel libro: “Mia guardò il dolore dritto negli occhi… troppe volte l’aveva messa all’angolo della vita. Decise che era ora di finirla e mostrargli di che pasta fosse fatta …  si rialzò, lo attraversò senza mai abbassare lo sguardo e ripartì più forte di prima.”

2. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

<<Era tempo di compiere un secondo viaggio intorno a sé stessa non più intorno agli altri e, stavolta, con distacco rispetto alla storia che solo il tempo trascorso può dare. Avrebbe potuto, in questo modo, aiutare, non solo sé stessa, ma anche gli altri a non commettere lo stesso errore, a non versare le sue stesse lacrime. Avrebbe guardato dritto negli occhi il suo dolore, lo avrebbe attraversato e ne sarebbe uscita. Avrebbe riscritto il finale della storia! In quel momento allo specchio riconobbe la sua luce negli occhi. Mia stava tornando sempre più. Corpo, mente e cuore, che, per tanto tempo si erano separati, finalmente si rifusero insieme. Riprese a correre ascoltando musica. In ogni canzone trovava un messaggio utile a quell’anima, giovane sognatrice: dall’inno degli anni ‘70 della cantante americana sulla sopravvivenza e sulla forza di mettere fuori dalla porta della vita chi ci tradisce ai cantautori italiani. Ricantava e ballava. Era persino ritornata ad ascoltare la musica che per mesi aveva condiviso con l’omino e che per tanto tempo non era riuscita ad ascoltare per non riprovare quel dolore. Stava metabolizzando il tutto. Gioiva di nuovo delle piccole cose e allo specchio rivide quella luce negli occhi che l’aveva sempre contraddistinta. Quella luce che chi è nell’oscurità vuole spegnere perché non riesce a raggiungere…>>

3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

La storia raccontata nel libro è basata quasi esclusivamente su una storia realmente accaduta. La molla scatenante è stata la presa di coscienza di quanto sia diffuso il problema della violenza psicologica ad opera di personalità narcisistiche a valle di conversazioni con vittime di questo tipo di violenza. Mia, la protagonista del doculibro, con un approccio resiliente riesce da sola a riemergere dal baratro nel quale il narcisista ed il suo gruppo di “scimmiette volanti” tentano di gettarla. Il libro vuole dare un messaggio duplice: riconoscere i segnali di violenza psicologica ad opera di narcisisti covert manipolatori, e che si può uscire da queste relazioni tossiche, da soli o con aiuto di esperti, ma mai arrendersi o abbattersi allo sconforto.

4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?

Il doculibro tratta di una storia di rinascita dopo aver subito violenza psicologica e verbale, e che può capitare a chiunque, indipendente da età, genere, classe sociale culturale ed economica. Mi auguro principalmente che sia una opportunità per parlare di alcune tematiche come narcisismo, violenza del branco, ma anche resilienza, forza di trasformare una disavventura in qualcosa di costruttivo. Il ricavato va alle associazioni della campagna di sensibilizzazione sociale #iononcistopiù# legata al libro, per cui spero di poter far conoscere la campagna ed i suoi contenuti ed obiettivi oltre quelli meramente economici a favore delle associazioni coinvolte.