1. Ci presenti il suo libro.
È tratto da storie di vita narrate attraverso il racconto della protagonista. Vengono illustrate alcune tipologie di azioni che da bullismo diventano, attraverso l’uso dello strumento tecnologico, atti di cyberbullismo tra adolescenti. Il racconto accenna vari problemi e pone le basi alla riflessione e all’apertura di un dibattito sulle mode, le challenge che spesso diventano dei killfie e altre tipologie di problematiche adolescenziali spesso derivate da un linguaggio ormai fatto di simboli e abbreviazioni.
2. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
Le parole mi tamburellano nella testa con un turbinio confuso, martellante, dandomi il senso di capogiro, finché questa sensazione lascia il posto a un tremendo mal di testa. Quelle parole fanno più male delle botte di mio padre. Tagliarmi è per me un modo per mettere a tacere quel dolore incessante, e così faccio, procurandomi l’ennesimo taglio sul braccio. Rimango tutto il tempo sola con il mio dolore, col sangue che mi sgorga dal graffio che mi sono procurata con le unghie sotto il bracciale rosso; rannicchiata per terra, spalle al muro, abbraccio le ginocchia e appoggio la testa sulle braccia. Continuo a fissare la porta, mi illudo di veder entrare da un momento all’altro Katia o qualcun altro, chiunque, e di poter contare su dolci parole di conforto. Non so il perché di questa attesa, forse mi ha colpito il fatto che, per la prima volta, qualcuno si sia preoccupato di me e abbia preso le mie difese. Fisso la maniglia e a volte mi sembra di vederla muovere; nel mio subconscio sento il bisogno di una persona amica. Purtroppo, però la porta non si apre.
3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
Preparo progetti per le scuole per il contrasto al cyberbullismo da diversi anni. Dopo molti interventi e grazie alla fiducia di diversi docenti, ho scritto questo libro con l’intento di divulgare il contrasto al cyberbullismo attraverso un racconto che portasse adulti e ragazzi al dialogo per avere il coraggio di chiedere aiuto sia da vittime che da bulli.
4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
Di poter divulgare la cultura del rispetto e della gentilezza anche attraverso l’uso del web aprendo il dibattito su un fenomeno che purtroppo spinge molti ragazzi – e giovani adulti – a farsi del male.