Lo scrittore Matteo Buselli è tra i finalisti del Concorso Casa Sanremo Writers 2022 – Serie TV con “Alfio”, ideato insieme ad Alessandro Pepe e Antonio Noschese
Nell’ambito del Concorso “Casa Sanremo Writers – Serie TV”, l’autore Matteo Buselli è risultato tra i finalisti della competizione letteraria dedicata al piccolo schermo. L’opera presentata, dal titolo “Alfio“, è stata attentamente valutata dalla commissione presieduta da Maurizio De Giovanni, scrittore, sceneggiatore e drammaturgo italiano autore di numerose produzioni di successo.
“Alfio” nasce nel 2016 come cortometraggio accademico, ed è stato capace d’incuriosire e affascinare, grazie alla maestria di Matteo Buselli e dei co-autori Alessandro Pepe e Antonio Noschese.
Nell’intervista che segue è proprio Buselli a dare voce al trio, in attesa della serata conclusiva di Casa Sanremo Writers che si svolgerà nella settimana del Festival.
Quando hai scoperto di avere la passione per il cinema e la scrittura?
Credo che da sempre il mondo del cinema, della scrittura, ma anche dell’arte nell’ampio significato della parola abbiano in qualche modo fatto parte della mia vita. Ho iniziato a scrivere poesie tra i banchi delle scuole medie partecipando a due edizioni del Concorso Nazionale di poesia e narrativa “Falesia”, dove mi fu riconosciuta la Menzione d’Onore. In seguito ho avuto la fortuna di conoscere alcuni miei coetanei che condividevano le mie stesse passioni, e abbiamo iniziato così a scrivere, recitare e produrre i nostri primi cortometraggi “homemade”. Alessandro Pepe, uno dei co-autori di Alfio, è stato ed è uno di quelli, e in special modo con lui abbiamo sperimentato le più svariate sfaccettature di questo meraviglioso mondo. Crediamo che il cinema, la poesia, la scrittura e la musica siano tutti elementi essenziali per rendere la vita delle persone più bella e piena di emozioni. Anche quando la vita si dimentica di noi, l’arte ci fa sempre da medicina e ci fa ritrovare il sorriso, ci tiene compagnia, ma soprattutto non ci lascia mai soli.
Di cosa parla l’opera che hai inviato a Casa Sanremo Writers?
“Alfio” nasce nel lontano 2016 come cortometraggio accademico al corso di recitazione che Alessandro Pepe ed io frequentavamo al tempo. Successivamente mostrammo il lavoro ad un nostro amico e produttore, Antonio Noschese (altro co-autore di Alfio), che trovando interessante la trama ci consigliò di immaginarla come una serie. Così nasce Alfio, un ragazzo di 24 anni che ha come sogno nel cassetto quello di diventare un artista, ma la società intorno a lui e la piccola realtà di provincia in cui vive ostacolano il suo cammino. Fortunatamente ha due amici su cui può contare e un manager scapestrato che, nonostante riesca ad infilarlo in mille guai, apre le sue porte del successo. La serie tratta tematiche forti, come la diversità, l’omosessualità, la crisi economica, la smania di successo, la solitudine… Alfio può far ridere, può far piangere, può far pensare, può far credere… può far sognare. Alfio arriverà anche a cantare al Festival di Sanremo, ma il finale ve lo sveleremo sabato 5 febbraio proprio a Casa Sanremo!
Quali sono le tue opere cinematografiche di riferimento?
Il mondo è bello perché è vario, così va nel cinema secondo la nostra filosofia. Io e Alessandro abbiamo gusti simili, anche se lui predilige alla gran lunga il cinema italiano. Siamo veri appassionati di cinepanettoni, amanti del neorealismo di Antonioni, cultori di serie crime e figli della commedia all’italiana. Antonio Noschese, invece, ha gusti molto più raffinati dei nostri, adora i film d’autore, le pellicole in bianco e nero del maestro De Sica, le sceneggiate di Totò e Peppino, la genialità di Massimo Troisi. Noi crediamo che Alfio sia una serie adatta a tutti, alla nonna che si appassiona alla storia d’amore tra Bruna e Serafino, al nipote che si rivede nella figura di Biagio l’amico di Alfio, alla mamma che ride per le disgrazie di Marzio il manager: soprattutto però, Alfio è una serie mai vista in Italia.
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