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Morgan: “La mia verità su Bugo”

Morgan arriva in conferenza stampa e, subito, davanti alla folla di giornalisti esordisce: Non facevano più notizia i vestiti di Achille Lauro? Il cantante, infatti, dopo l’esibizione di ieri sera sul palco dell’Ariston è stato squalificato finendo al centro di una bufera che, nelle ultime 24 ore, ha spostato l’attenzione dalla gara agli screzi avuti con Bugo. I due, nell’annunciare la loro partecipazione a Sanremo, avevano dichiarato che la loro presenza era una celebrazione dell’amicizia ma, visto l’epilogo, a più di una persona è venuto qualche dubbio.

Per chi si fosse perso quanto accaduto sul palco dell’Ariston, riassumiamo la vicenda di ieri sera: Morgan comincia a cantare sulle note di “Sincero”, chi segue la diretta subito si accorge che qualcosa non torna: mentre la musica va, tutti vedono subito che il cantautore sta leggendo. Dopo i primi attimi in cui tutti pensano ad una dimenticanza dell’artista, Bugo lascia il microfono e va via nell’imbarazzo generale dei conduttori che non sanno più come andare avanti.

Oggi pomeriggio, Morgan ha fatto chiarezza sui motivi che l’hanno portato a questo gesto. Presentato da Massimo Cotto, mentre in sala stampa all’Ariston si concludeva la conferenza di Bugo, Morgan ha precisato che la sua partecipazione al Festival non è stata mossa né da interessi economici né artistici, ma solo ed esclusivamente da interessi umani.

Affermando che Bugo, nonostante tutto, è ancora un suo amico, Morgan ha detto di essere stato entusiasta di partecipare al suo fianco per “mettere in scena la gratitudine che ho per Bugo, che apprezzo come cantautore e come amico, per essermi stato accanto nel momento del mio sfratto”.

In un intervento durato quasi un’ora, incalzato dai giornalisti, Morgan afferma che, in questi mesi di lavoro per prepararsi al Festival e, una volta qui a Sanremo, è stato ostacolato in tutti i modi da Bugo e i suoi manager, dichiarando: “Sono stato vilipeso e umiliato musicalmente, mi hanno usato per entrare qua e poi volevano mandarmi via. Nel nostro Paese purtroppo nessuno denuncia il mobbing, io sono stato mobbizzato come uomo e come artista”. Asserendo di dire solo la verità, ha continuato affermando: “Sono franco, schietto, autentico, non maleducato. Agisco in modo spontaneo avendo una grande esperienza di palcoscenico. […] Al posto di Bugo invece di andare via sarei rimasto sul palco, e avrei detto: scusate, sta cambiando il testo. […] Lui ha ringraziato me che l’ho portato qui Io ringrazio lui che se n’è andato via.” 

Commentando la difficile situazione lavorativa venutasi a creare con Bugo e il suo entourage Morgan ha affermato: “I cantautori scrivono quello che vivono e non vivono quello che scrivono, come fanno invece gli interpreti. […] Il cantautore prima vive e poi racconta, ecco perché io, con nonchalance, un minuto prima di dire figlio di p*** a Bugo, ho scritto sulle scale la strofa, e sono riuscito a fare solo la prima, per cui se aveste avuto pazienza, in realtà, non ce l’avevo il resto, devo ancora scriverlo. [..] Ho voluto porre fine all’incubo: mi hanno colpito al cuore, mettendo in dubbio la credibilità e la bontà del mio arrangiamento. […] Chi la fa l’aspetti”. 

Da qualunque parte stia la verità, siamo sicuri che, quella di Morgan, è una vicenda destinata a restare nella storia del Festival per le prossime 70 edizioni, e non solo tra gli appassionati.

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