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Sara Trevisan – Incubi di un mostro

Autore: Sara Trevisan

Titolo dell’opera: Incubi di un mostro

  • Ci presenti il libro, utilizzando solo tre aggettivi per descriverlo…

Intimo, tormentato, oscuro.

  • Da dove ha tratto l’ispirazione per la stesura di questo libro? C’è un aneddoto o una storia particolare che l’hanno spinta a scriverlo?

Sin dall’adolescenza intrattengo un intenso scambio epistolare con la Sara del futuro, alla quale scrivo delle lettere che leggerà in alcune date significative. In quelle lettere solitamente racconto il presente, che per lei sarà diventato passato, in modo da lasciarle una testimonianza e darle la possibilità di fare un confronto con la sua vita del futuro. Questi scritti riflettono il mio stato attuale, le mie emozioni e le mie prospettive. Normalmente concludo ponendole delle domande per informarmi rispetto a come sta e a come vanno le cose per lei e per i ‘nostri’ familiari e amici. L’anno scorso, il giorno del mio compleanno, ho ricevuto una di queste lettere. La Sara del passato condivideva con me i dettagli riguardo all’editing del romanzo filosofico Nuda Errante, narrando dell’emozione e della soddisfazione che quel lavoro le donava, e di tutte le aspettative che nutriva rispetto alla sua pubblicazione. Ho potuto quindi fare il confronto con ciò che poi è accaduto veramente, e ho provato una grande tenerezza nei confronti di quella ‘piccola’ sognatrice. Mi sono detta: “perché non ripetere quella bellissima esperienza?” Testi, come sempre, ne avevo in abbondanza. Dovevo solo credere in loro, ancora una volta. Così ho fatto! Ho preparato il file per Eleonora, la mia editrice, e le ho inviato tutto nella speranza di avviare un nuovo progetto letterario. Fatto ciò, ho scritto alla Sara del futuro una nuova lettera che leggerò l’anno prossimo!

  • Perché i lettori dovrebbero leggere il suo libro?

Incubi di un Mostro è un viaggio senza filtri dentro le nostre emozioni più profonde e spesso inconfessabili, dove ognuno può ritrovarsi. Attraverso storie e poesie, il libro esplora la lotta con il senso di solitudine, il peso del giudizio altrui e la ricerca di un’accettazione autentica, temi che appartengono a tutti, anche se spesso taciuti. Chi legge non solo si immergerà in un percorso umano, crudo e sincero, ma potrà anche trovare una guida per confrontarsi con le proprie paure e vulnerabilità, trovando così uno spazio per accettarsi interamente. Incubi di un mostro voleva nascere come un’opera graffiante, riflessiva, uno schiaffo in faccia alle persone che vivono nell’inconsistenza colpevole. Siamo immersi in un falso e fastidioso ottimismo che ci impedisce di vedere come stiamo affogando nella disperazione. Fingiamo che le cose vadano bene, perché abbiamo i soldi per mangiare sushi una volta a settimana, eppure trascorriamo la quotidianità lamentandoci dei nostri fallimenti, ci trastulliamo nel nostro essere vittime per avere i riflettori puntati. Ma alla fine non facciamo nulla, non ci muoviamo di un passo nel nostro percorso di crescita. Ecco: Incubi di un Mostro costituisce il punto di vista di quelle persone che si sentono sprofondare, ne hanno coscienza, e fanno veramente i conti con la loro condizione. Si pongono le domande scomode, cercano le risposte, per quanto aspre da deglutire, e alle volte si arrendono di fronte ai loro limiti, soccombendo a quella che raccontano essere la loro natura. La disfatta degli animi grandi ai tempi della mediocrità diffusa. Persone superiori alle altre, perché almeno hanno il coraggio di porsi in maniera critica nei confronti di tutto questo. Sperimentano odio, livore, desiderio di rivalsa, di sopraffare l’altro fregandosene dell’etica… Perché l’etica diventa debole, un lusso per colui che ha smarrito se stesso.

Questo è lo spirito di “Incubi di un Mostro”. Uno spirito che non chiede permesso, non chiede scusa, ‘è’ e basta.

La voce dei vinti, dei gloriosi sommersi, quei grandi che hanno perso contro se stessi, ma dopo essersi confrontati realmente coi loro mostri, quei mostri dai quali la gente comune distoglie lo sguardo per la paura di riconoscere il proprio volto su quello del mostro.

  • Quando si scrive, si ha in mente sempre di arrivare a un destinatario specifico. A chi desidererebbe che arrivasse questo libro? A una persona in particolare, o a una platea più ampia?

“Incubi di un Mostro” si rivolge a un pubblico amante della narrativa ricca di profondità psicologica, simbolismo e riflessioni sulla natura umana, ai lettori amanti della letteratura contemporanea, desiderosi di esplorare nuove forme narrative e di immergersi in esperienze oniriche e simboliche. Quest’opera si propone anche agli appassionati di Filosofia e Psicologia, poiché abbraccia temi sulla libertà, sulla paura e sulla solitudine con grande profondità. “Incubi di un Mostro”, comunque, non si limita a un pubblico già esperto, ma si rivolge anche a coloro che intraprendono il cammino della crescita personale.