Autore: Chiara Domeniconi
Titolo dell’opera: Anatomia del dolore
- Ci presenti il libro, utilizzando solo tre aggettivi per descriverlo…
Itinerante. Colorato. Amichevole.
- Da dove ha tratto l’ispirazione per la stesura di questo libro? C’è un aneddoto o una storia particolare che l’hanno spinta a scriverlo?
Dalla mia storia, quando ho capito che io ero inevitabilmente legata al prossimo, alla storia, alle storie degli altri. L’aneddoto più “divertente” della mia femminilità negata, quando a sette anni imparai a fare pipì in piedi nel bidet volendo essere a tutti i costi un maschio.
- Perché i lettori dovrebbero leggere il suo libro?
Perché io sono una di loro. Io ho letto e ascoltato la storia degli altri per aiutare me, capire, capirmi. Spererei fosse altrettanto, un aiuto per i miei lettori.
- Quando si scrive, si ha in mente sempre di arrivare a un destinatario specifico. A chi desidererebbe che arrivasse questo libro? A una persona in particolare, o a una platea più ampia?
A quella persona qualunque che forse, oggi, è come ero io allora, bisognosa; e magari, in un particolare momento della sua vita, ha necessità di leggere proprio quello che ho scritto. Chiunque sia, non importa. Uno o mille. Mi basta. Mi basterebbe.