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Cesira Donatelli – “Nettare di Luce”

Autore: Cesira Donatelli

Opera: Nettare di Luce

Ci presenti il suo libro.

Una raccolta di poesie, che si apre con un racconto dedicato alla spiritosissima storia del mio papà, noto a tutti col soprannome di Sceriffo. In questo racconto si scopre, persino, che il mio nome, non è il nome di mia nonna, bensì della prima moglie di mio padre.

Tre sezioni, invece, sono dedicate alla poesia, parlano di natura, di appartenenza, di territorio, di femminilità e di sensualità. Da qui l’ideazione dell’hashtag poesia ovunque (#poesiaovunque). I luoghi in cui nasciamo entrano a far parte del nostro DNA, amo immaginare ognuno di noi come una cartina geografica, composta da mari, laghi, fiumi, montagne e colline. La vita porterà ognuno di noi in altri altrove, mai nessuno potrà cancellare ciò di cui la nostra cartina geografica si compone, altresì potremo investire sullo scambio e la ricezione di questi patrimoni naturalistici, culturali e territoriali di cui ci componiamo.

Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

Sii il disordine variopinto del cristallo infranto.

Non l’onda escoriata

che l’obbedienza allo specchio esige

ricomposta oltre lo scoglio.

Sii l’innesto dell’essenza che invoca

il frantumo robusto e fatale,

sversato al colore.

Sii Nettare sgorgante dalle tue lesioni.

C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

Mi capitò, in ambito lavorativo, di vivere un affronto, non improntato sulle competenze, bensì sulla differenza dei sessi, questione trita e ritrita, ma sempre preoccupante e fastidiosa. Mentre guidavo per tornare a casa ravvisai la necessità iniziare a comporre, anche, in tal senso. Da sempre ho scritto e conservato, nel preciso momento in cui mi senti attaccata in quanto donna, decisi di dare alla mia penna una funzione pubblica, utile, di incoraggiamento e di non resa. Io desidero fare la scrittrice e mi sento più donna e più autrice se posso farlo scrivendo dell’universo femminile.

Che cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024?

Scrivere un libro non significa saperlo presentare, saperlo condividere e saperlo mettere a disposizione del lettore. La vostra selezione, per me, ha rappresentato una nuova possibilità di formazione e di crescita. Parlare dei propri scritti in un’intervista televisiva invita alla concentrazione, esige una capacità di comunicazione né scontata, né facile. Cimentarsi è un iniziare, e io desidero iniziare a migliorare e ad aumentare i tempi e i modi in cui interfacciarmi con il mio pubblico di lettori. Questo mio nuovo intento di relazione con il pubblico lo lascio battezzare da Casa Sanremo writers.