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Luca Vitale – The Comfort Zone

1) Il mondo del Benessere è composto da una serie di offerte variegate. Ci racconta di che cosa si

occupa nello specifico un operatore olistico?

Il termine “Operatore Olistico”, deriva dal greco "hòlos" (ὅλος), che significa “l’intero”, “il tutto”. Egli non è un medico o un terapeuta, non fa diagnosi, non prescrivere farmaci e cure finalizzate alla guarigione. In caso di malattie fisiche o psichiche, il punto di riferimento rimane la medicina

ufficiale allopatica. Nello specifico, l’operatore olistico agisce con trattamenti manuali, massaggi,

tecniche energetiche e rimedi naturali che stimolano le capacità reattive della parte “sana” e vitale

della persona, considerata come entità globale: mente e corpo, ma anche ambiente, relazioni e

contesti sociali in cui vive. Tutto deve essere in uno stato di equilibrio armonico affinché la

persona stia bene e sia felice. Il corpo umano, la famosa “macchina perfetta”, ha nel suo

background, la capacità di auto-guarigione, il corpo sa come curarsi. La patologia (in qualunque sua

forma), ne compromette questa funzione. Il compito dell’operatore olistico è quello di ristabilire

questa funzione. Rompere il circolo vizioso, in modo tale che il corpo riesca a rimettere in atto

tutti quei meccanismi necessari che lo porteranno alla guarigione.

2) Quali discipline utilizza nella sua pratica?

Medicina cinese, Tuina, Moxa, Coppettazione, Auricolo terapia, tecniche osteopatiche HVLA,

Craniosacrale.

3) Beauty e Wellness rappresentano due settori importanti in Italia: la pandemia ha cambiato il modo

degli Italiani di prendersi cura del proprio corpo e del proprio aspetto?

In un certo senso credo proprio di sì. Nei due anni trascorsi in lockdown è cambiato il modo di

approccio sociale e relazionale. Chiusi in casa con rapporti sociali ridotti al minimo e con rapporti solo

virtuali, poca attività fisica, l’abuso di cibo, ci hanno portati ad uno stato di forte

frustrazione. Ecco che non appena ci è stato possibile uscire, le persona hanno ricercato per

esigenza psico-sociale, il dialogo, il contatto umano, la bellezza di stare all’aperto. In questa ottica,

secondo me, l’operatore olistico può fare la differenza! Ridare alle persone che hanno raggiunto

una alta soglia di stress, un ritorno alla vita normale e soprattutto relazionale. Attraverso il

massaggio, il tocco, il dialogo, i suoni, la meditazione, possiamo riportare le persone in uno stato di

benessere. Anche se c’è ancora molta gente che ricorre alla pillola magica (analgesico) per risolvere

disturbi di natura psicosomatica.

4) Che cosa si aspetta dall’esperienza a Casa Sanremo?

Sicuramente l’esperienza in se stessa la vedo come banco di prova, in un contesto inusuale. Poi

sarà un arricchimento, uno sprono a migliorarsi e mettersi in gioco. Insomma sarà una grande opportunità.