Mixed by Erry: Enrico e Angelo Frattasio intervistati da Grazia Serra. Il racconto di una storia unica che ha cambiato la Musica italiana
Ad Agropoli, nel cuore del Cilento, Casa Sanremo Off ha trasformato per tre sere la piazza principale in un palcoscenico di musica, racconti e grandi emozioni. Il format itinerante del Consorzio Gruppo Eventi, nato come estensione del salotto ufficiale del Festival di Sanremo, continua a portare in tutta Italia la cultura del talento e dell’incontro. Dopo le prime due serate con Simona Molinari e Morgan, la chiusura ha avuto come protagonisti i fratelli Frattasio, meglio conosciuti come Mixed by Erry: un nome che negli anni Ottanta ha segnato la storia della musica italiana e che oggi rappresenta la rivincita di chi non ha mai smesso di credere nei sogni.
La serata si apre con l’intervento del sindaco Roberto Mutalipassi, soddisfatto del successo dell’iniziativa. Poi sul palco sale Vincenzo Russolillo, presidente del Consorzio Gruppo Eventi, che racconta la nascita e la crescita di Casa Sanremo. Da uno spazio di appena trecento metri quadrati, il progetto è diventato un colosso da oltre settemilacinquecento metri quadrati, “un’appendice necessaria del Festival della Canzone Italiana”, spiega Russolillo. È il luogo dove il Festival vive oltre la diretta televisiva, tra artisti, giornalisti e tecnici che condividono undici mesi di lavoro e passione.
Quando entrano in scena Enrico e Angelo Frattasio, l’atmosfera cambia: il pubblico si accende. I fratelli di Forcella, protagonisti del libro e del film Mixed by Erry, raccontano il passaggio da piccoli artigiani del suono a protagonisti di una rivoluzione musicale. “Tutto iniziò nel quartiere di Forcella. Con i duplicatori, poi, tutto cambiò — dice Erry — ogni due minuti producevamo sei cassette, poi decine di migliaia al giorno. Eravamo un’azienda.” Ma insieme al successo arrivarono anche i guai, la clandestinità, le false identità. “Lavoravamo giorno e notte — aggiunge Angelo — e solo dopo l’arresto la gente capì chi eravamo davvero.”
Dietro quella fama di pirati della musica, si nascondeva un’intuizione geniale. “Molti artisti famosi ci pregavano di inserire le loro canzoni. All’epoca non esisteva Spotify: noi eravamo l’algoritmo vivente.”
Poi arriva il momento più toccante. Angelo ricorda l’incontro con Eduardo De Filippo, conosciuto da ragazzo in un riformatorio. “Mi disse che avevo talento e che potevo fare teatro e cinema. Dopo la sua morte scoprì che mi aveva ricordato nel testamento: mi lasciò 6 milioni e 700 mila lire. Con quei soldi mi sposai. Gli devo tanto.” Sul palco, emozionato, recita una poesia scritta di suo pugno, “O sai solo tu”, un atto d’amore per Napoli e per la vita.
Erry prende poi la parola e spiega: “Io non sono un DJ, sono un selector. Ho vissuto la musica sulla pelle: ho dentro blues, rock, pop e canzone napoletana. Sono un jukebox umano.”
Oggi, dopo il film e la notorietà, i fratelli vivono il loro riscatto. “Abbiamo pagato tutto, ora camminiamo a testa alta,” dice Angelo. “A Napoli i ragazzi ci fermano per una foto: è una grande emozione.”
Il momento più emozionante arriva quando Vincenzo Russolillo consegna ai fratelli Frattasio i pass ufficiali per Casa Sanremo 2026. Enrico si commuove: “A Sanremo ci perseguitavano, ora ci andiamo ufficialmente.”
Poi la musica esplode. Le prime file si svuotano per lasciare spazio a chi vuole ballare. Mixed by Erry fa danzare Agropoli sotto le stelle: la piazza diventa una discoteca a cielo aperto, un omaggio a chi ha vissuto la musica come libertà e riscatto.