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Elena Mezzotero – Cercati al mare

1. Ci presenti il suo libro.

Il libro racconta la storia di Emma, una giovane donna che affronta un momento di difficoltà: deve superare e prendere consapevolezza della fine del suo matrimonio. Emma rappresenta un gruppo di donne che hanno condiviso la loro esperienza con me. Tutte veniamo fuori da relazioni finite male, donne con il bisogno di raccontare, con il bisogno di capire e di capirsi. Nell’introduzione del libro racconto come ho incontrato e conosciuto Emma, al mare, e proprio in questo posto inizia la nostra amicizia. La protagonista riesce a fidarsi e a parlarmi del suo passato, affronta il dolore e i sensi di colpa che la perseguitano da mesi e piano piano rimette a posto quei pezzi del puzzle che mancavano o erano nel posto sbagliato. Verrà fuori un tema importante: il “Gaslighting”. Spiego a Emma di cosa si tratta e di quanto la sua storia sia vicina alla manipolazione psicologica. La storia racconta sicuramente il dolore per un amore che non è più tale, ma allo stesso tempo mostra la forza dell’amicizia vera e del legame alla famiglia. Emma non è sola, piano piano riesce a chiedere aiuto a chi le sta vicino ed è questo atto di coraggio che la tira fuori dall’incubo e le mostra la realtà dei fatti. Il percorso porta a una rinascita, a una nuova consapevolezza di sé stessi e alla liberazione da quelle colpe frutto di una violenza psicologica lenta e logorante. Quello che ho provato a mostrare è che la violenza psicologica è così viscida e invisibile, che la vittima stessa non si accorge di essere tale e in alcuni casi può segnarla gravemente. Ho scritto questa storia con la speranza di poter aiutare altre persone a non diventare, a non rimanere succube di un amore malato.

2. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

“Ho sempre pensato che la nostra fosse una storia malata. Avevo

smesso di volere, di volare. Non ero più io. Ero Emma, la

fidanzata di Edo. Vivevo tutto con l’incubo che potesse dargli

fastidio qualcosa. Vivevo aspettando la prossima litigata. Mio

Dio. Mentre lo dico ad alta voce, mi rendo conto di quanto sia

assurdo. Io stessa mi son chiesta tante volte ma perché l’hai

fatto? Beh non lo so. Ho smesso di chiedermelo. Mi dico che

doveva andare così. Credevo che l’amore fosse sacrificio. Ho

capito dopo che a sacrificare ero io. Avevo annullato la mia

personalità. Oggi sono sicuramente una donna nuova. Sono Emma.

Viaggio, vado a ballare, esco ogni volta che ne ho voglia.

Scherzo con tutti liberamente. Dico tutto quello che penso.

Sono viva.

Sono viva e sto imparando a perdonarmi.”

3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

Vivo vicino al mare e mi capita spesso di fare lunghe passeggiate sulla spiaggia. Per un periodo ho condiviso questo piacere con un gruppo di donne diventate poi amiche. In queste passeggiate ci raccontavamo. Alcune storie non erano belle e proprio al mare ho sentito l’esigenza di raccontare ciò che sembra normale, scontato, ma che invece non così non è.

4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?

Il libro nasce con l’idea di aiutare chi sta vivendo o ha vissuto una situazione simile a quella della protagonista del libro. Casa Sanremo è sicuramente un grande sostegno in questo progetto, perché mi dà la possibilità di far conoscere il libro a un pubblico più ampio.

Se anche una sola persona, leggendo questo romanzo, si renderà conto che ciò che è accaduto non è colpa sua, allora per me sarà già un grande traguardo.