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Francesca Spadaro – Un sogno per vivere

  1. Ci presenti il suo libro.
    Un sogno per vivere è un romanzo “audacemente” storico, poiché calato nel secolo scorso, di cui
    narra, seguendo le orme della vita dei protagonisti, un lungo periodo. La Seconda Guerra Mondiale è
    qui raccontata senza indulgere in gravi o inutili considerazioni ideologiche e senza scadere nel
    melodramma, con una prosa realistica e cruda, nel momento in cui è necessario rivelare al lettore la
    sostanza dei fatti ma altrettanto verace, romantica, dipinta dai colori del tramonto, quando si scalda
    nel tepore rassicurante dei valori dell’amicizia e della lealtà, così come quando prende fuoco con
    l’ardore del sentimento di Amore. La vita, in questo romanzo, è in primo piano e i punti più intensi
    del libro sono quelli in cui il tema della guerra e dell’amore si intrecciano in un inestricabile groviglio
    di suggestioni, aspettative, ricordi e istinti, guidati e, talvolta, sospesi sul fil rouge del Sogno, quale
    forza motrice che muove la coscienza dei protagonisti, inducendoli a combattere contro pericolosi
    nemici invisibili, anche più pericolosi delle armi.
  2. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.
    Una parte per me particolarmente significativa è quella in cui il protagonista, Eugenio, ormai
    cresciuto, pur avendo vissuto le brutture della guerra, vedendo la morte in faccia, non perde il suo
    candore, né rinuncia a credere al suo sogno, attaccato al filo di speranza che gli regala il suo amore
    per la ragazza che ha conquistato il suo cuore… In questa parte, si condensano i sogni della sua vita
    che, come in una meravigliosa apparizione, gli si profilano davanti, come se fossero realtà….
    “Uno strano pensiero si impadronì di Eugenio. Se fosse vissuto in tempo di pace, forse sarebbe stato
    proprio lui il Console Generale, forse avrebbe trascorso una parte della sua vita nei locali dietro quella
    facciata, vi avrebbe lavorato e probabilmente abitato. Lì, avrebbe conosciuto fatica e soddisfazioni.
    Forse, proprio ad Alessandria, la donna della sua vita gli avrebbe fatto riscoprire le ansie e le tenerezze
    dell’amore; magari, in quella città e in quell’edificio, si sarebbe sentito improvvisamente tanto felice.
    Sentiva dentro di sé che quel luogo e quella palazzina erano parte della sua vita, insieme alla donna
    verso cui era dedicato ogni pensiero, ogni pulsazione del suo cuore, ogni parte di sé.
    ‘Le mie mani ti accarezzeranno, il mio cuore sarà il tuo scudo, saprò difenderti e amarti anche oltre
    la vita, oltre la distanza e gli spazi terreni. Nessuno potrà nuocerti, perché sarò sempre al tuo fianco’,
    si sorprese a pensare Eugenio, fantasticando di stare con la sua amata Ambra sul balcone della villetta;
    lei bellissima, vestita di bianco, i lunghi capelli leggermente schiariti dal sole, sciolti sulle spalle
    abbronzate e voci di bambini che chiamavano ‘mamma, papà…’ quando una voce maschile gli urlò
    nell’orecchio: “Signor Tenente, si sente bene?” “Mai stato meglio!”
    Eugenio aveva assaporato con la fantasia la sensazione che più desiderava vivere. L’ufficiale
    australiano lo aveva risvegliato da quel sogno bellissimo, talmente tangibile da sembrargli un
    presagio… Persino nel viaggio verso la prigionia, il nostro ‘diplomatico’ continuava a sognare a occhi
    aperti.
  3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?
    Il mio viaggio in Egitto, da Alessandria a Marsa Matruch, passando per El Alamein, nel ‘lontano’
    1998, insieme a mia Mamma, i miei figli (all’epoca, bambini) e il marito di mia Madre, Bruno, la
    persona che mi ha ‘contaminato’ con la sua passione della storia di El Alamein e del periodo della
    guerra, con i suoi racconti e aneddoti, tanto da indurmi a iniziare la ricerca storica che, poi, negli anni
    successivi, mi ha coinvolto sempre più, fino a ispirare la storia che ha dato vita a questo romanzo.
  4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?
    Il mio massimo auspicio è quello di far conoscere il mio libro, anche alle nuove generazioni, perché,
    sebbene il romanzo sia ambientato in un’epoca storica che sembrava lontana e, fondamentalmente,
    irripetibile, ebbene, alcuni passaggi, in cui ho descritto dei dialoghi tra persone di orientamento
    opposto, sono divenuti oggi così attuali, che restituiscono un senso quasi di ‘previsione’ del momento
    storico che viviamo. E’ un romanzo in cui risuona particolarmente forte l’inno alla vita, al rispetto di
    sé e degli altri, ai sentimenti fondanti della nostra esistenza umana, perché, senza Amicizia e senza
    Amore, noi, non siamo nulla…. E’ un libro che vuole dare coraggio e spronare a lottare, chi ha un
    sogno, perché per realizzarlo si deve combattere, anche contro nemici invisibili, talvolta più pericolosi