Autore: Giovanna Pappalettera
Titolo dell’opera: Strappi di luce
- Ci presenti il libro, utilizzando solo tre aggettivi per descriverlo…
Toccante, empatico e sensibile perché è in grado di suscitare una riflessione intensa sulla resilienza e la forza interiore delle donne.
- Da dove ha tratto l’ispirazione per la stesura di questo libro? C’è un aneddoto o una storia particolare che l’hanno spinta a scriverlo?
Per i miei libri prendo sempre ispirazione da storie di vita vera e anche in questo caso è stato così. Strappi di luce mostra tre donne al bivio, un insieme di esperienze che, in modo più o meno romanzato, ho vissuto anche io in parte. Ho provato a dare voce a quegli strappi dentro di me che mi hanno formata durante la crescita, seppur a volte con grossa difficoltà. Tante volte mi è capitato di usare la scrittura come uno strumento terapeutico, per riflettere sul mio percorso.
- Perché i lettori dovrebbero leggere il suo libro?
Vorrei che le lettrici e i lettori, durante la lettura, provassero un sentimento di speranza e di resilienza. Questo libro esprime la rinascita, quel processo di superamento e di trasformazione che emerge dal dolore, portando a una nuova forza e consapevolezza. Capita a tutti un momento di totale sconforto, in cui ogni cosa sembra sopraffarci e ci sembra di affondare nell’oscurità delle nostre vite. Condividere le proprie difficoltà diventa una forma per disintossicarsi e risalire alla luce. Dovremmo imparare a parlare anche quando ci muoiono le parole in bocca.
- Quando si scrive, si ha in mente sempre di arrivare a un destinatario specifico. A chi desidererebbe che arrivasse questo libro? A una persona in particolare, o a una platea più ampia?
Il mio romanzo (ma in realtà tutta la mia scrittura) parla alle donne e, dunque, è al mondo femminile che mi rivolgo maggiormente. Con le mie protagoniste ho voluto dare tre visioni sulla condizione attuale femminile, partendo non solo dai discorsi e dai racconti di persone che ho conosciuto, ma anche parlando di alcune esperienze che ho vissuto personalmente. Anche io sono stata una studentessa universitaria smarrita, una ragazza che ha perso il proprio fidanzato per un incidente fatale e una mamma alle prese con l’ansia della prima maternità. A volte mettere per iscritto i nostri pensieri può risultare catartico e vorrei che le donne in difficoltà capissero che comunicare i propri stati d’animo è un importante momento di crescita personale.