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Alessandro Diadami – Amore malato, quando Narciso è donna

  1. Ci presenti il suo libro.

“Amore malato – quando Narciso è donna” nasce da una mia esperienza diretta durante una relazione d’amore con Deborah, una donna che poi ho scoperto essere narcisista patologica. Il protagonista del romanzo è Ale, un uomo come tanti, che s’ innamora di questa donna bellissima e intrigante e che, all’inizio, sembra ugualmente presa da lui. Con il passare del tempo, però, veniamo a scoprire tutti quegli atteggiamenti tipici dei narcisisti patologici che però Ale non conosce e non riesce a vedere. Lo scopo del libro è proprio accendere i riflettori sul narcisismo patologico, di cui non sentiamo parlare ancora abbastanza, e di dar voce alle vittime maschili.

  1. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

“La mia vita va avanti fra lavoro e sport. Smetto di cercare Deborah, ogni tanto non la penso per un lungo periodo e ciò mi fa ben sperare. A volte, però, decido di scriverle, solo per vedere entro quanto tempo lei mi risponderà. Lo fa subito. Adesso ha paura di perdere la sua preda, dev’essersi preoccupata dopo la telefonata quand’ero al bar, perché mi risponde immediatamente dopo la ricezione dei miei messaggi-prova, che ovviamente lei pensa siano veri. Le cose vanno avanti in questo modo per qualche giorno: lavoro, sport e messaggi-prova a Deborah, che non se ne fa sfuggire neanche uno. Risponde prontamente a tutti. A un certo punto, decido di smettere di scriverle per un po’ e, al terzo giorno di silenzio da parte mia, lei mi ricontatta ma al suo messaggio io rispondo con uno freddo, distaccato. Credo che ormai lei abbia capito il gioco, ed era perfettamente consapevole del fatto che ora fossi io a tenere le redini del rapporto, se così posso chiamarlo.”

Ho scelto questa parte perché è quando Ale comincia a rendersi veramente conto della natura disfunzionale del rapporto e ha già messo in pratica delle azioni per liberarsene.

  1. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

Come ho accennato, questo romanzo è frutto di un’esperienza di vita che per me è stata molto importante. Ho sentito il bisogno di scriverlo sia come forma terapeutica, perché, comunque, mi ha aiutato a elaborare il vissuto, ma, soprattutto, per aiutare gli altri. 

Prima di avere quest’ esperienza con Deborah non avevo mai sentito parlare per bene del narcisismo patologico, non conoscevo le varie fasi e non sapevo da cosa sarei dovuto stare in guardia; quindi, spero che la mia testimonianza possa essere utile sia alle persone che hanno un compagno o una compagna narcisisti patologici, e che magari non sanno spiegarsi certi loro comportamenti, sia a chi non ha esperienze dirette ma può comunque volersi informare al riguardo.

  1. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023?

Mi aspetto di vivere una bella esperienza e di far conoscere il mio libro a un numero sempre maggiore di lettori. Come ho scritto sopra, quella per me è la cosa più importante. Fra le persone, che già hanno letto il mio romanzo, ce ne sono state alcune che mi hanno contattato per dirmi che, grazie alla mia storia, hanno individuato tratti narcisisti in sé stesse o in persone a loro care. Questo per me è un vero motivo di orgoglio e felicità: sapere di aver veramente aiutato altre persone.