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Lié Larousse – “Nato solo”

Autore: Lié Larousse

Opera: NATO SOLO

Ci presenti il suo libro.
NATO SOLO narra la storia di Lupo, giovane ragazzo che vive in una Roma di fine ottocento. Rimasto solo quando era appena un bambino si ritrova fin da subito a fare i conti con la fame e con la cattiveria delle persone, imparando a prendere le distanze da quest’ultimi e a combattere per la prima. Al giorno lavora ai campi in cambio di un tozzo di pane e patate calde, la sera lotta nelle osterie per pochi spicci e un piatto di minestra. Non ha nessuno se non l’amicizia di Ragazzino, undicenne figlio della padrona del podere dove lavora. Nonostante l’essere emarginato e deriso, tutti scommettono sulla sua vittoria, sulla vittoria del giovane povero, sporco e affamato, e lui vince, vince ogni maledetta sera, perché ha fame e la sua sopravvivenza dipende da questo.
La fama del giovane che non perde un incontro si sparge presto, il suo nome arriva al più grande dei Signori di Roma che lo vuole a tutti i costi per i suoi incontri clandestini.
Lupo si rifiuta fintanto che messo alle strette viene obbligato e portato con la forza al grande palazzo.
Qui in questo luogo di mirabili illusioni, tra tavolate di cibo delizioso e il lusso di indossare il suo primo paio di scarpe scopre che la cattiveria degli uomini non ha fine, che la bellezza delle donne può essere solo un abbaglio ma che per l’amicizia vale lottare più che per la fame.

Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

«Ma i cuccioli di lupo feriti che fine fanno?».
«Tornano dalle loro madri».
«Pure se hanno perso e sono stati sconfitti?».
«Soprattutto se sono stati sconfitti».
«Perché?».
«Perché una madre quando manda un figlio a combattere non lo fa per egoismo, lo fa per amore. Una madre lo sa che il suo cucciolo si farà male, e dovrà imparare a non avere paura del dolore».
«E come lo impara?».
«Tornando a casa da sua madre e trovandola fiera ad attenderlo per medicare le ferite, e così impara anche un’altra importante lezione».
«Quale?».
«Impara cos’è lo Spirito dell’amore».
«E cos’è lo Spirito dell’amore, Madre?»
«Lupo, lo Spirito dell’amore sono quelle anime che si prostrano per aiutare chi è in difficoltà senza preoccuparsi dei pericoli che incontrano».
«Anche io potrò sempre tornare da te?».
«Certo che sì, sei mio figlio».
«Madre, la senti?».
«Cosa? Non sento nulla».
«Questa musica lontana».

C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

Tra il 2015 e il 2016 ho iniziato una ricerca più approfondita sull’animo umano e la psicologia degli antenati, domandandomi perché l’istinto dell’uomo “maschio” è quello di combattere corpo a corpo nei momenti di difficoltà e soprattutto perché ancora oggi vadano per la maggiore le discipline come il pugilato, le arti marziali, l’ MMA, di lì a poco ho iniziato a seguire gli allenamenti e gli incontri di alcuni sportivi, così nasce questa storia simbolica, una “favola di potere”.

Che cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2024?

Di arrivare ad un pubblico di lettori a livello nazionale