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Consuelo Pinna – In limine mortis

1. Ci presenti il suo libro.

È il mio romanzo d’esordio. La protagonista è una giovane donna. In seguito a un malore la sua anima lascia il corpo; in quell’istante finisce un ciclo e ne inizia un altro. In questa nuova dimensione ha la possibilità di entrare in contatto con la parte più profonda del suo inconscio. Inizialmente rifiuta questo cambiamento, osserva i suoi cari e i suoi stessi pensieri. Grazie all’aiuto del misterioso Cristal, che le farà da guida, realizza che per raggiungere una vera e propria trasformazione: deve prima accettare la sofferenza e solo allora arriverà la pace interiore. 

2. Ci regali un breve stralcio dell’opera, una parte che per lei è particolarmente significativa.

Mi abituerò a parlare di me al passato? Sono morta, la giostra si è fermata. Almeno resta il dondolio, quella sensazione di vertigine del movimento che non ancora ti abbandona, e tutto ciò mi consente un bilancio del mio passaggio terreno, una specie di ultimo ballo, il canto del cigno, un saluto veloce. L’amore, prima di tutto. Che cosa ho imparato? Che non è uguale per tutti. L’energia e il calore donati senza risparmio mi hanno resa leggera, certo. Però quando non ottieni nulla in cambio ti rendi conto di una solitudine della quale non ti sei mai allontanata e che tutte le azioni compiute e i pensieri pensati sono andati sprecati come acqua nella terra secca e non mi hanno condotta da nessuna parte. Chi ama in modo univoco gira su te stesso e alla fine compirà il grande balzo senza uno straccio di indulgenza, senza qualcuno che gli stringa almeno la mano. La morte senza amore è terribile. 

3. C’è un aneddoto particolare che l’ha spinta a scrivere questo libro?

Sì; ho scritto il libro in seguito ad un episodio che mi ha segnato profondamente. Mio figlio ha rischiato di morire a causa di un ictus ischemico. Le interminabili ore passate in ospedale mi hanno portata a riflettere sulla vita e sulla morte, e su ciò che rimane dopo di essa. In un certo senso è come se avessi trasformato il dolore in parole. 

4. Cosa si aspetta dalla partecipazione a Casa Sanremo Writers 2023? 

Non ho nessuna aspettativa. Cercherò di godermi al massimo il momento presente; sarà una grande opportunità per far conoscere il mio romanzo e per portare un messaggio di fede e speranza nei lettori che hanno attraversato le mie stesse sofferenze.