Vai al contenuto
Home » Lorella Marini – Come la neve non fa rumore | Casa Sanremo Writers

Lorella Marini – Come la neve non fa rumore | Casa Sanremo Writers

L’autrice Lorella Marini è tra i finalisti del Concorso Casa Sanremo Writers 2022 – Opere Edite con il libro “Come la neve non fa rumore”

 

In seguito a un attento esame della giuria, Lorella Marini è risultata tra i finalisti del Concorso “Casa Sanremo Writers – Opere Edite”. La sua opera, intitolata “Come la neve non fa rumore“, ha convinto la commissione presieduta da Laura Delli Colli, giornalista e scrittrice già presidente del SNGCI e del Festival Internazionale del Film di Roma.

“Come la neve non fa rumore” è un romanzo pubblicato da Edizioni della Goccia – Collana Giallo Grano di Davide Indalezio, nel giugno 2021. Un’opera che merita più di un’attenta lettura, anche attraverso le parole dell’autrice Lorella Marini.

Ve la presentiamo in questa intervista, in attesa di assistere alla serata conclusiva di Casa Sanremo Writers che si svolgerà nella settimana del Festival.

 

Quando hai iniziato a scrivere? Hai già partecipato ad altri concorsi letterari?

Prima di diventare una scrittrice sono stata una lettrice appassionata di molti generi, anche molto diversi fra di loro quali saggi, romanzi storici e gialli. E poi, ovviamente, i classici, su cui ho forgiato il mio gusto per la narrazione fin dai tempi del liceo; su tutto ciò si è innestato lo studio della letteratura angloamericana, che ha in parte influenzato il mio stile di scrittura. Lettura e scrittura vanno a braccetto e credo di aver sempre avuto il desiderio di scrivere storie, certamente le ho sempre immaginate. In poche parole, il bisogno di scrivere mi perseguita da sempre, ma è solo nel 2010 che ho cominciato a farlo seriamente perché ho trovato il tempo, la spinta interiore, l’energia mentale ed emotiva per potere dare libero sfogo a questa mia esigenza con una passione che non è mai scemata. Scrivere è diventato lentamente un bisogno, non più un passatempo o un’occasione per riversare emozioni, gioie e dolori su una pagina. Scrivere è un processo complesso, tortuoso, che scava in profondità e mi ha aiutato a capire cose di me e del mondo di cui non ero e non sono sempre consapevole. 

Ho partecipato a vari concorsi letterari fin dal 1997, e pubblicato racconti in antologie di narratori esordienti. Nel 2014 ho pubblicato il mio primo romanzo, un libello satirico dal titolo I Viaggi di Esse (Tozzuolo Editore) che è stato tradotto in inglese da H.J. Smith in formato Kindle e-book col titolo Silvio’s Travels. Sempre nel 2014, ho tradotto dall’inglese il romanzo storico The Virgin and the Griffin (titolo italiano La vergine e il grifo, Tozzuolo Editore), scritto dalla giornalista canadese Sandra Cordon. Nel 2019 ho pubblicato Paranoid Android, (Scatole Parlanti Editore), una storia che parla di scuola, amicizia e di passione per la cultura. L’ultimo romanzo, pubblicato il 21 giugno 2021, con il titolo di Come la neve non fa rumore (Edizioni della Goccia) è un giallo con un tocco di noir che si occupa di adolescenti e bullismo.

 

Parlaci dell’opera presentata a Casa Sanremo Writers. Cosa la caratterizza?

Sono un’ex-insegnante, e la mia esperienza lavorativa mi ha dato moltissimo in termini di crescita personale, e anche di comprensione dell’altro e delle nostre comuni emozioni. Soprattutto, ha contribuito a farmi sentire in grande sintonia col mondo dei giovani, di cui ho sempre cercato di capire il vissuto fatto di slanci, paure, desideri e… misteri. Come la neve non fa rumore è una storia nata dalla mia frequentazione del mondo degli adolescenti in tanti anni di insegnamento nelle scuole superiori di Perugia. Su questa esperienza si è innestata la mia sensibilità per le tematiche sociali, soprattutto quelle che interessano i giovani, e la passione per i gialli. Ed è nato così un romanzo che si occupa di bullismo, utilizzando il format del giallo. La storia narrata in Come la neve non fa rumore ha inizio con la morte di una ragazza in viaggio d’istruzione a Bologna, evento su cui indaga Barbara Larsen, una commissaria italo-danese dai modi rudi che nasconde un vissuto segnato da traumi e rotture. La commissaria è un personaggio che amo molto, perché l’ho immaginata diversa rispetto allo stereotipo della donna italiana: è bella, ma non seduttiva, e si pone rispetto al nostro paese come un’outsider. Ma il personaggio principale di Come la neve non fa rumore è Alessia Matteucci, la ragazza morta, il cui ricordo aleggia nella storia e cade lieve sulle pagine. Come la neve, senza far rumore. Alessia viene narrata dagli altri: i compagni, la madre, i professori. In tutti i ritratti emerge il profilo di una persona diversa per estrazione sociale, abbigliamento, provenienza geografica, ma soprattutto si delinea una personalità autentica, che si pone di fronte alla vita e alle relazioni senza schermi protettivi. Le indagini scoperchiano il vaso di Pandora: atti di bullismo che si intrecciano con consumo di sostanze e una sessualità vissuta in modo poco consapevole. Ma il centro di interesse, nel romanzo, è la relazione fra il mondo adulto e gli adolescenti, dove la dimensione adulta è rappresentata dalle famiglie, dalla scuola e dai rappresentanti della legge. In questa dinamica emerge l’incapacità del mondo adulto nel comprendere lo specifico della vita dei giovani e la loro chiara responsabilità nei comportamenti ‘devianti’ degli adolescenti. La storia è amara, ma ha lo scopo di emozionare e scuotere le coscienze, non è consolatoria. E sprazzi di speranza emergono, alla fine.

 

Perché vorresti vincere questo concorso, e cosa faresti in caso di vittoria?

Prima di tutto sarei felicissima! Vincere un premio è sempre un riconoscimento che solletica l’ego di tutti gli scrittori e ne aumenta la visibilità. Inoltre, sono molto legata a Come la neve non fa rumore, una storia che ho concepito per sommi capi nel 2019 e ho scritto nell’anno della pandemia. Sono state sedute di scrittura ‘matte e disperatissime’, momenti di grande intensità in cui l’isolamento ha in qualche modo favorito il processo creativo, sollecitando pensieri ed emozioni. La scrittura salva, ne sono convinta. L’ho sperimentato in anni difficili della mia vita, e ho rivissuto questo meraviglioso momento catartico nella gestazione e nella scrittura di Come la neve non fa rumore, un romanzo che si pone l’obiettivo di emozionare e far pensare, stabilendo una sintonia con il lettore e la lettrice su tematiche che ci riguardano tutti in quanto cittadini e cittadine della nostra società occidentale opulenta e distratta. La risonanza mediatica di una vittoria in Casa Sanremo Writers contribuirebbe a una maggior diffusione di quello che ho scritto, potrebbe raggiungere un numero più elevato di potenziali lettori e sensibilizzare su tematiche che mi stanno molto a cuore. Aggiungo e concludo ricordando che ho ceduto le royalties di Come la neve non fa rumore all’associazione Miky Boys ODV (https://www.mikyboys.com) per lo splendido lavoro che svolgono nel campo della prevenzione del bullismo fra i giovani. Se vincessi questo concorso, l’associazione avrebbe un’occasione per acquisire ancora maggiore visibilità e proseguire nel suo percorso di promozione di una diversa sensibilità rispetto a tematiche del sociale. Per quanto riguarda me, un’eventuale vittoria mi farebbe camminare su un tappeto di nuvole per un bel po’ di tempo… ma, soprattutto, sarebbe un’ulteriore spinta nel continuare a investire passione, tempo ed energia nella scrittura.

 

Continua a seguirci per scoprire tutti gli autori finalisti del Concorso Casa Sanremo Writers!