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Marco Tortoriello Chef di Casa Sanremo

Da anni nell’universo food, docente alla scuola alberghiera “Ferrari” di Battipaglia, un passato come Chef in una ditta di catering, Marco Tortoriello, per l’edizione 2017 è lo Chef Resident di Casa Sanremo. Con la sua squadra, ogni giorno, prepara tutto il necessario per provvedere alle esigenze di ristorazione di tutta l’organizzazione che c’è dietro Casa Sanremo: cucinare quotidianamente per artisti, giornalisti, addetti ai lavori e staff interno è un delicato e duro lavoro.

In quest’intervista, Marco ci spiega come si articola il suo ruolo e cosa vuol dire essere Chef ufficiale di questo evento.

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[su_spoiler title=”L’intervista a Marco Tortoriello” style=”fancy” open=”yes”]

[su_row][su_column size=”1/3″]Marco_Tortoriello
[/su_column] [su_column size=”2/3″]Come sei arrivato a Casa Sanremo? Come si articola il tuo ruolo?

Ero stato presente tempo fa, anche in altre iniziative del Patron di Casa Sanremo Vincenzo Russolillo e alla primissima edizione di Casa Sanremo. Poi ci siamo ritrovati e ho avuto il piacere di essere coinvolto in questo bellissimo progetto che, devo dire, di anno in anno si è evoluto sempre in meglio.

Attualmente, collaboro con l’Hotel Kings di Palinuro e, anche lì, per il mio ruolo, sono parte integrante e attiva nella gestione degli eventi ma qui è tutto amplificato, ovviamente.

Sotto l’egida di Fofò Ferriere, che a Casa Sanremo è il vero padrone dell’area food, il mio è un ruolo di supervisor dei vari comparti.

Di cosa ti stai occupando in quest’edizione?

Ai vari Cooking Show che hanno mostrato e valorizzato i sapori delle varie regioni italiane, hanno fatto seguito altrettanti pranzi e cene “tematiche”. Da nord a sud abbiamo fatto degustare agli ospiti di Casa Sanremo tantissime prelibatezze e specialità della dieta mediterranea. Naturalmente non sono mancati dei piatti nuovi e originali, rivisitazione dei grandi classici della cucina della Campania e della Basilicata.

Qual è l’aspetto più delicato del tuo ruolo?

Sicuramente il coordinamento di tutti coloro che operano in cucina. In eventi come Casa Sanremo, questo tipo di logistica va affrontata in maniera molto attenta. E anche se questo è l’aspetto più difficile del mestiere, al tempo stesso è il più bello e interessante perché, alla fine, dà molta soddisfazione riuscire a sincronizzarsi con tutta la macchina organizzativa così grande e complessa. Qui cuciniamo per circa 800 persone al giorno: per darvi un’idea, ad esempio, posso dire che arriviamo a cuocere anche oltre 60 kg di pasta al giorno.

Questo è il decimo compleanno di Casa Sanremo: cosa ti ha dato questa esperienza?

Ricorderò con piacere i grandi ospiti che ho avuto l’onore di servire in quest’edizione. Volendo fare tre nomi su tutti, cito Carlo Conti, Gigi D’Alessio che ha apprezzato moltissimo le nostre polpette e che ho avuto il piacere di servire personalmente in sala e la Gregoraci, la madrina di Casa Sanremo, che durante l’inaugurazione mi ha concesso un bellissimo selfie: un ricordo emozionante che custodirò gelosamente.

In generale, qual è la cosa che ti è piaciuta di più di Casa Sanremo?

Sicuramente il lavoro fatto dietro le quinte da una squadra ben formata e organizzata. Il successo e i consensi che stiamo riscuotendo, sono certamente frutto di un grande e buon lavoro fatto in precedenza. Un evento come questo non si improvvisa, dietro ci sono minimo 320 giorni l’anno.

Chi vincerà il Festival secondo te?

Spero Gigi D’Alessio, anzi glielo auguro. E un augurio voglio farlo anche a Casa Sanremo: replicare il successo di numeri, anzi aumentare quello dei cooking show.[/su_column] [/su_row]

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